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IDENTITX

“What gender are you?”

(a project by Claudia Miccichè, S4C member, a human rights researcher and photo-journalist, with experience working at the Un and various NGOs. She is currently based in Geneva, Switzerland. This project is part of a series on Gender Fluidity shot in Buenos Aires, Argentina)

[in italiano piu' sotto] 

“I am not a boy, I am not a girl, I am a gender fluid”.

“I am A-Gender”.

“I’m a woman”.

“I am non-binary”.

 

1From the day you were born people have told you are male, female, man, woman, gay, straight. Through this series of interviews this project challenges our pre-conceived concept that has been given to us. I have a vagina, but that does not depict my gender.

The research investigates our concept of self-identity through the deconstruction of gender perspectives. Shot during one month of interviews in Buenos Aires (2018), the exposition includes photographs and audio-clips that challenge our pre-defined idea of what it means to be him, her, or other: IDENTITX. Through these voices of Argentinian youth, I explore and forward the concept of gender fluidity.

In Buenos Aires there is a strong opinion on gender identity. Public debates often start by addressing to the public as: Chicos, Chicas and Chices. This the last address, Chices, gives shape and space for a third gender.

Each interview and image asks us to question how we think about our own identity. How has it been shaped through social and cultural constructions? Are we in control? And how can we shape, reject, and recreate it. To what extent do we need to accept the established system of societal values and norms?

 

In Argentina, I choose my gender.

7The Argentinian Gender Identity Law N° 26.743promotes human rights and equality between transgender individuals and the rest of the Argentinian population by recognizing the right to a self-defined gender identity. Gender under this law become open to personal definition. It does not require surgery, proof, or any other evidence.

Diana Sacayánwas the first Argentine citizen to receive a new national identity card (DNI) with her modified gender identity, but tragically she was later killed for her role in this movement. When the murderer was charged with homicide, it was labelled as gender-homicide.

The individuals I interviewed in Buenos Aires assumed that this law must already be a standard in other countries - certainly in Europe, if not also further worldwide. Shockingly, this is still far from the case.

In Switzerland, it’s not (yet) the case.

In Switzerland, transgender individuals must appeal in court to have their change of gender legally recognised, and this is not always granted. In May 2018 the Federal Council announced plans to amend the Swiss Civil Code. This change would allow transgender people to change the official entries for their gender and first names without the red tape, by means of a simple declaration at their local registry office.  And yet today, more than one year later, the Civil Code has not been modified.

Claudia Miccichè

GALLERY

“Qual è il tuo genere?”

(un progetto di Claudia Micciche'

"Non sono un ragazzo, non sono una ragazza, sono un gender fluid".

"Sono A-Gender".

"Sono una donna".

"Sono non binario".

 

In occasione del Geneva Pride 2019, 50 anni dopo le famose rivolte di Stonewall, una serie di manifestazioni spontanee della comunità LGBT contro un raid della polizia a New York il 28 giugno 1969, questo racconto fotografico vuole sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto all’importanza delle tematiche di genere e alla protezione dei diritti umani e LGBTQI.

 

12Una serie di incontri fotografici a Buenos Aires, mi hanno permesso di conoscere meglio Luca, Ashur, Lucia, Violeta, Paloma, Paris e altri ancora. Ho cercato di raccontarli nella loro quotidianità senza manipolare l’immagine che, spesso, si vuole avere della comunità LGBTQI.

 

Alla domanda “Quale è il tuo genere”, le risposte non erano per nulla ovvie. Dal giorno in cui sei nato, le persone ti hanno detto che sei maschio, femmina, uomo, donna, gay o etero. Attraverso questa serie di fotografie e interviste questo progetto esplora il concetto di genere prestabilito che ci è stato dato. Ho una vagina, ma questo non descrive il mio genere!

 

La ricerca indaga il nostro concetto di identità attraverso la decostruzione del genere. Realizzato durante un mese di interviste a Buenos Aires (2018), l'esposizione include fotografie e audio clip che mettono in discussione la nostra idea predefinita di cosa significhi essere lui, lei o altro: IDENTITX. Attraverso queste voci della gioventù argentina, esploro e trasmetto il concetto di fluidità di genere.

 

A Buenos Aires c'è una forte opinione sull'identità di genere. Spesso i dibattiti pubblici iniziano col rivolgersi al pubblico come: Chicos, Chicas e Chices. Questo l'ultimo, Chices, dà forma e spazio a un terzo genere.

 

Ogni intervista e immagine ci chiede di mettere in discussione come pensiamo la nostra identità. Come è stato modellata la nostra identità attraverso le costruzioni sociali e culturali? Abbiamo il controllo? E come possiamo modellarlo, rifiutarlo e ricrearlo. In che misura abbiamo bisogno di accettare il sistema stabilito da valori e norme sociali?

 

In Argentina, scelgo il mio genere.

 

La legge sull'identità di genere argentina n. 26.743 promuove i diritti umani e l'uguaglianza tra gli individui transgender e il resto della popolazione argentina riconoscendo il diritto a un'identità di genere auto-definita. Il genere, secondo questa legge, diventa aperto alla definizione personale. Non richiede interventi chirurgici, cure ormonali o altre prove.

 

10Diana Sacayán è stata la prima cittadina argentina a ricevere una nuova carta d'identità nazionale (DNI) con la sua identità di genere modificata direttamente dall’ex presidente Cristina Krishner, ma tragicamente è stata successivamente uccisa essendo leader del movimento che portò all’approvazione di questa legge. Quando l'omicida fu accusato di omicidio, è stato etichettato come omicidio di genere.

Le persone che ho intervistato a Buenos Aires presumono che questa legge debba già essere uno standard in altri paesi, certamente in Europa, se non anche in altre parti del mondo. Incredibilmente, questo non è ancora il caso.

 

In Svizzera, non è (ancora) il caso.

 

In Svizzera, le persone transgender devono presentare ricorso in tribunale per ottenere il riconoscimento del loro cambio di genere legalmente riconosciuto, e questo non è sempre garantito. Nel maggio 2018 il Consiglio federale ha annunciato l'intenzione di modificare il codice civile svizzero. Questo cambiamento consentirebbe alle persone transgender di cambiare le voci ufficiali per il loro genere e i loro nomi senza la burocrazia, attraverso una semplice dichiarazione presso l'ufficio del loro registro locale. Eppure oggi, dopo più di un anno, il codice civile non è stato ancora modificato.

 

United Nations World Health Organization

 

Il 25 Maggio 2019, gli Stati Membri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità hanno adottato l'undicesima revisione della classificazione statistica internazionale delle malattie e dei problemi sanitari (ICD-11), con la quale si riconosce che :” L’essere transgender non è un disordine mentale”. La modifica entrerà in vigore il 1° Gennaio 2022.

 




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