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Nuovi studenti italianiNew italian students

[please, find english version below]

(testo e foto di Ilaria Ghidini)

(ph: Ilaria Ghidini)

Spesso i temi e le notizie legate all’immigrazione hanno toni drammatici e ci raccontano di sofferenza, dolore e razzismo.

(ph: Ilaria Ghidini) cliccare per la photogallery

(Questo reportage è pubblicato anche sul numero di febbraio 2012 di Witness Journal)

Ma vi è anche un’altra realtà: l’integrazione, lo scambio culturale e umano. Una realtà che si riscontra soprattutto nei ragazzi e nei bambini di diverse età ed etnia per cui il gioco e lo studio è qualcosa che si fa tutti insieme, in modo del tutto naturale.

Aspetti che si trovano soprattutto là dove vi è stata la volontà di diffondere una cultura dell’accoglienza, e non dell’odio verso il diverso. Questo è ben visibile a Reggio Emilia, città con la più alta percentuale di stranieri in Italia e diventata simbolo della integrazione europea, ricevendo anche nel 2008 il premio del  Consiglio d’Europa come “città europea della integrazione”.

Vari sono i progetti e le iniziative della città che cercano di portare non solo a una convivenza pacifica, ma soprattutto a una interazione tra italiani di nascita e italiani di adozione.

(ph: Ilaria Ghidini) cliccare per la photogallery

Questo avviene in particolare con i più giovani e gli studenti, soprattutto in zone sensibili come il quartiere della stazione. Quest’ultimo, caratterizzato da numerose case popolari, ha visto negli ultimi anni un forte aumento di residenti di origine straniera.

Il comune e le cooperative sociali hanno promosso nel quartiere vari progetti con l’aiuto di mediatori, educatori e sociologi, a cui a volte si sono unite anche le associazioni di volontariato della città. Progetti che vanno dallo studio al gioco: lezioni di italiano, dopo-scuola con compiti, attività sportive e ricreative, eventi e incontri nella piazza principale del quartiere, costruzione in ludoteca di giochi tradizionali italiani, africani,cinesi… e altro ancora.

Oggi, i nuovi studenti di Reggio Emilia, che siano nati in Italia o all’estero, che siano di origine africana, asiatica o europea, studiando e giocando insieme pongono le basi per una società multietnica meno discriminante e più accogliente.

Ilaria Ghidini/S4C

 

[iframe http://www.s4c.it/slides/newitalians 100% 800px]

NEW ITALIAN STUDENTS

(by Ilaria Ghidini)

 

Too often issues related to immigration and tentative integration are portraited on media with dramatic emphasis on stories of suffering, pain and racism.

(ph: Ilaria Ghidini) click to see the photogallery

This is clearly visible in Reggio Emilia, a city with the highest percentage of foreigners in Italy , that became a symbol of European integration and also received the award in 2008 of the Council of Europe as a “city of European integration.”

There are a number of city projects and initiatives that seek to lead not only to peaceful coexistence, but also to an interaction between Italians “by birth” and Italians “by adoption”.

This is particularly true with younger students, especially in sensitive areas like the neighborhood of the railway station. The latter, characterized by a number of public housing buildings, has seen a sharp increase in recent years by residents of foreign origin. The municipality and social cooperatives have sponsored various projects in the district with the help of mediators, educators and sociologists, who sometimes were joined by voluntary associations of the city.

(ph: Ilaria Ghidini) click to see the photogallery

Today, new students of Reggio Emilia, who were born in Italy or abroad, who are of African, Asian or Europe, studying and playing together lay the foundations for a multiethnic society less discriminating and more welcoming.

Ilaria Ghidini[please, find english version below]

(testo e foto di Ilaria Ghidini)

Spesso i temi e le notizie legate all’immigrazione hanno toni drammatici e ci raccontano di sofferenza, dolore e razzismo.

(ph: Ilaria Ghidini) cliccare per la photogallery

Ma vi è anche un’altra realtà: l’integrazione, lo scambio culturale e umano. Una realtà che si riscontra soprattutto nei ragazzi e nei bambini di diverse età ed etnia per cui il gioco e lo studio è qualcosa che si fa tutti insieme, in modo del tutto naturale.

Aspetti che si trovano soprattutto là dove vi è stata la volontà di diffondere una cultura dell’accoglienza, e non dell’odio verso il diverso. Questo è ben visibile a Reggio Emilia, città con la più alta percentuale di stranieri in Italia e diventata simbolo della integrazione europea, ricevendo anche nel 2008 il premio del Consiglio d’Europa come “città europea della integrazione”.

Vari sono i progetti e le iniziative della città che cercano di portare non solo a una convivenza pacifica, ma soprattutto a una interazione tra italiani di nascita e italiani di adozione.

(ph: Ilaria Ghidini) cliccare per la photogallery

Questo avviene in particolare con i più giovani e gli studenti, soprattutto in zone sensibili come il quartiere della stazione. Quest’ultimo, caratterizzato da numerose case popolari, ha visto negli ultimi anni un forte aumento di residenti di origine straniera.

Il comune e le cooperative sociali hanno promosso nel quartiere vari progetti con l’aiuto di mediatori, educatori e sociologi, a cui a volte si sono unite anche le associazioni di volontariato della città. Progetti che vanno dallo studio al gioco: lezioni di italiano, dopo-scuola con compiti, attività sportive e ricreative, eventi e incontri nella piazza principale del quartiere, costruzione in ludoteca di giochi tradizionali italiani, africani,cinesi… e altro ancora.

Oggi, i nuovi studenti di Reggio Emilia, che siano nati in Italia o all’estero, che siano di origine africana, asiatica o europea, studiando e giocando insieme pongono le basi per una società multietnica meno discriminante e più accogliente.

Ilaria Ghidini/S4C

 

[iframe http://www.s4c.it/slides/newitalians 100% 800px]

NEW ITALIAN STUDENTS

(by Ilaria Ghidini)

 

Too often issues related to immigration and tentative integration are portraited on media with dramatic emphasis on stories of suffering, pain and racism.

(ph: Ilaria Ghidini) click to see the photogallery

This is clearly visible in Reggio Emilia, a city with the highest percentage of foreigners in Italy , that became a symbol of European integration and also received the award in 2008 of the Council of Europe as a “city of European integration.”

There are a number of city projects and initiatives that seek to lead not only to peaceful coexistence, but also to an interaction between Italians “by birth” and Italians “by adoption”.

This is particularly true with younger students, especially in sensitive areas like the neighborhood of the railway station. The latter, characterized by a number of public housing buildings, has seen a sharp increase in recent years by residents of foreign origin. The municipality and social cooperatives have sponsored various projects in the district with the help of mediators, educators and sociologists, who sometimes were joined by voluntary associations of the city.

(ph: Ilaria Ghidini) click to see the photogallery

Today, new students of Reggio Emilia, who were born in Italy or abroad, who are of African, Asian or Europe, studying and playing together lay the foundations for a multiethnic society less discriminating and more welcoming.

Ilaria Ghidini




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