How Far is Chernobyl / Quanto dista Chernobyl

[english version below]

Foto da ciò che resta

 (testo e foto di Giovanni Baldini per Shoot4Change)

 […] i dati comunemente accertati sono che, nel suo complesso, l’evento appare come il risultato di una impressionante somma di fattori di rischio […] riguardanti sia le caratteristiche intrinseche fondamentali del tipo di macchina, sia errori di progetto in alcuni particolari meccanici, sia del sistema di gestione economico e amministrativo (per cui la centrale elettrica risultava priva di personale qualificato), infine per la scelta del personale direttivo di effettuare un rischioso “esperimento” che fu compiuto nelle ore dell’incidente con errori di coordinamento e manovre particolarmente incaute e sfortunate.

Un dato importante è che gli operatori della centrale non erano a conoscenza dei problemi tecnici del reattore. Secondo uno di loro […] i progettisti sapevano che il reattore era pericoloso in certe condizioni, ma avevano nascosto intenzionalmente tale informazione ai tecnici. Le caratteristiche del reattore RBMK non erano note al pubblico, essendo trattate come questioni militari. […]

 da Wikipedia: Disastro di Černobyl’

 


 

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La centrale nucleare di Chernobyl si trova alla periferia della cittadina ucraina di Pripyat.

Il 26 aprile 1986 è il giorno in cui si verificò il più grave incidente nucleare della storia, la ricaduta di radioattività è stata superiore di 400 volte quella dovuta alle due bombe su Hiroshima e Nagasaki.

Quel giorno Pripyat contava poco meno di cinquantamila residenti.

Da allora nessuno può più abitarvi, tutto è rimasto com’era. Tuttora il cuore radioattivo del reattore 4 ancora brucia, fonde la roccia e continua a sprofondare nel terreno.

Oggi c’è un’unica strada che porta lì: tutta la zona è chiusa da controlli di polizia. Per accedervi è necessario un permesso speciale e rispettare tutta una serie di precauzioni per limitare l’esposizione alle radiazioni residue.

Ma basta poco per capire che invece, dietro a una severa ufficialità, sta fiorendo una vera e propria industria turistica.

Per visitare Pripyat e Chernobyl bastano 80 euro tutto incluso: guida anglofona, piccolo pullman con autista e pranzo alla mensa degli operai che stanno ripristinando il decrepito sarcofago del reattore 4.

Ciò non toglie che esplorare questi enormi scheletri di cemento rosi da 24 anni di abbandono dia da pensare.

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A Pripyat la natura si è ripresa buona parte della periferia e i giardini straripano dalle aiuole. Alla frettolosa evacuazione è seguito un lungo andirivieni di persone che poco alla volta hanno portato via tutto ciò che poteva ancora servire e tutte le abitazioni sono vuote.

La vernice si crepa, si arricciola e cade dai muri. Le bambole rotte di quello che fu uno degli asili soffocano nella polvere. I pavimenti delle stanze buie luccicano di vetri infranti.

All’esterno qualcuno ha tracciato dei graffiti, figure nere che ricordano le “ombre” di Hiroshima lasciate sugli edifici da chi è perito all’istante, incenerito dalla bomba atomica. Oppure figure colorate, di bambini che giocano e che per contrasto aumentano lo spaesamento.

Eppure non tutto torna.

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Nel liceo alcuni dei libri abbandonati sono troppo ben conservati per aver sopportato 24 inverni ucraini. Sulla scalinata di quello che era l’albergo più grande giacciono in bella posa un tubetto di dentifricio ed uno spazzolino da denti. È chiaro che qualcuno ha cominciato a capire le potenzialità delle rovine di Pripyat.

È forse il momento di decidere se fare dell’area di Chernobyl una trappola per turisti o conservarla a ricordo e monito degli errori del passato.

Giovanni Baldini

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How far is Chernobyl

(photos and article by Giovanni Baldini for S4C)

Chernobyl nuclear Power Plant was located on the outskirts of the Ukrainian town of Pripyat.

April 26th 1986 is the day on which the most serious nuclear accident in history occurred: the fallout of radioactivity was 400 times higher than that due to the two bombs on Hiroshima and Nagasaki.

That day Pripyat had less than fifty thousand residents.

Since then no one can live there anymore and everything has remained as it was. Still, the heart of the radioactive “reactor 4” still burns, it melts the rock and continues to sink into the ground.

Today there is only one road that leads there: the whole area is closed off by police checks. To access it you need a special permit and comply with a number of precautions to limit exposure to residual radiation.

But it takes very little to realize that instead of behind a strict formality it is a flourishing tourist industry itself.

80 € are enough to visit  Pripyat and Chernobyl. All included: english speaking guide, a small bus with a driver and lunch at the cafeteria with the workers who are restoring the remains of the sarcophagus of “reactor 4”.

Nevertheless, exploring these enormous concrete skeletons (being erased after 24 years of oblivion)  gives food for thought.

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In Pripyat nature has taken back much of suburban lawns.

Following the hasty evacuation, many people  took away everything that could still be used and all homes are now empty.

The paint cracks, curls and fall from the walls. Broken dolls in what was one of the kindergartens in the suffocating dust. The floors of dark rooms sparkle of broken glass…

Outside, someone drew graffiti, black figures reminiscent of the “shadows” left on the buildings in Hiroshima who perished instantly, incinerated by the atomic bomb. There are also color figures  of children playing. What a constrast.

Yet…something does not fit.

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In the high school some of the abandoned books are too well-preserved considered they have spent  24 ukrainian winters.

On the steps of what was once the largest hotel, lie – nicely posed –  a tube of toothpaste and a toothbrush.

It is clear that someone has started to realize the potential of the ruins of Pripyat.

It’s about  time to decide whether  Chernobyl area has to become a tourist trap or a mementum  of past mistakes.

Giovanni Baldini/Shoot4Change




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